La Terra della disillusione

A nove anni ho capito cosa avrei fatto da grande, ho iniziato a capire cosa significa avere un sogno e lottare per renderlo reale. Ho cominciato a studiare le vite di persone che erano già riuscite a realizzare il proprio sogno, ad ascoltare la musica dei sogni, quella che negli anni '60 e '70 fermava guerre e creava coscienze... il rock. Da Jimi Hendrix a Patty Smith, passando da Jenis Joplin ai Pink Folyd... e poi Cat Stevens, I Rolling Stones, Bob Dylan.
Ma la reale colonna sonora della mia vita  è quella scritta e cantata da Bruce Springsteen.
Una canzone mi è entrata nella pelle e mi si è tatuata addosso (più delle altre), nonostante l'abbia conosciuta relativamente tardi:
"The Promise".
La promessa... è la più bella canzone sulla disillusione mai scritta...
 ragazzi, uomini, persone comuni che fanno a pugni con la realtà e si scambiano promesse di sogni, che sentono di poter tenere il mondo in una mano e poi lo vedono scivolare via, oppressi da una città troppo piccola per soddisfare i grandi sogni.

I followed that dream 
Just like those guys do up on the screen
And I drive a Challenger down Route 9 
Through the dead ends and all the bad scenes
And when the promise was broken,
I cashed in a few of my dream.



Anch'io come Springsteen ho seguito il mio sogno, proprio come vedevo fare nei film ed ho dato fiato alle mie idee perché potessi un giorno concretizzare il mio personale Progetto di un Sogno.
Proprio come Springsteen ha preso la sua chitarra ed ha imparato a farla parlare (Well I got this guitar
And I learned how to make it talk - dalla canzone Thunder Road, 1975 -), io ho preso la mia penna ed ho compreso come farla urlare...

I followed that dream 
Through the southwestern flats
That dead ends in two-bit bars
And when the promise was broken 
I was far away from home


I followed that dream... io ho inseguito quel sogno... è una frase ricorrente nella canzone, come a voler dire..
L'ho fatto, ci ho provato, ho tentato di tenerlo stretto a me con le unghie e con i denti... ma alla fine l'ho dovuto lasciar scivolare tra le dita...
Ho preso questa canzone e l'ho fatta mia perchè troppe volte mi son trovato di fronte ad una scelta... continuare a progettare un sogno, o intraprendere un progetto razionalmente concreto?
Ora, per la prima volta sento che sto per cedere alla concretezza della realtà perché non c'è tempo per sognare...

I lived a secret I should'a kept to myself,
But I got drunk one night and I told it.
All my life I fought this fight,
The fight that no man can never win.
Every day it just gets harder to live
This dream I'm believing in.

Ed allora eccola...

Questa è una versione dal vivo eseguita al pianoforte dal Boss al Madison Square Garden (NYC), nel 2000
(video caricato da luigimariano)









Nessun commento:

Posta un commento